Contattori e teleruttori: ecco tipologie e differenze
I teleruttori, a differenza dei contattori, sono dispositivi controllabili a distanza. Il contattore a sua volta non viene impiegato necessariamente per carichi distanti fra loro.
Il contattore è inserito all’interno del quadro elettrico e viene utilizzato per un comando locale.
Il teleruttore viene utilizzato generalmente per carichi distanti fra loro e viene installato presso la macchina che deve comandare il movimento.
Teleruttori: funzionamento e definizione
Il teleruttore è un dispositivo utile a gestire l’energia elettrica di un circuito. La norma CEI 17-3 lo definisce come il dispositivo capace di stabilizzare/arrestare la corrente elettrica all’interno di un circuito. A differenza del relè, tipicamente usato in ambito civile, il teleruttore è in grado di gestire potenze molto elevate e fino a 400 V di tensione. Questo si distingue dal relè anche per la sua robustezza e la sua durata.
Il teleruttore si compone da: bobina, nucleo con contatti e nucleo mobile, contatti principali, contatti ausiliari, elettromagnete e molle antagoniste.
I contatti a loro volta si distinguono in NC (normalmente chiusi) e NO (normalmente aperti). I contatti NO collegano il circuito quando il relè è attivo, mentre I contatti NC scollegano il circuito quando il relè è attivo e lo ricollegano quindi quando il relè non è attivo.
A cosa serve e come funzionano i contattori?
Il contattore ha la stessa funzione del teleruttore. Questo serve infatti, come precedentemente esplicato, ad aprire e chiudere un circuito sotto carico.
Come il teleruttore si compone da: bobina, nucleo con contatti e nucleo mobile, contatti principali, contatti ausiliari, elettromagnete e molle antagoniste.
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